Prezzo coils a freddo: raggiunto nuovo record a 1000 Euro a tonnellata
La notizia della settimana è il nuovo record del prezzo dei coils a freddo. Da mesi il settore della produzione di acciaio è sotto la lente di ingrandimento a causa della continua impennata del prezzo.
Prezzi che hanno toccato, in questo comparto, un aumento anche del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021 rispetto agli standard delle quotazioni dei mercati internazionali.
Per quanto riguarda il mercato dei prodotti piani in acciaio, in questi giorni, si è raggiunto il prezzo di 1000 Euro a tonnellata sui coils a freddo.
Un valore che, rapportato al prezzo di fine giugno 2020 di Euro 472 a tonnellata, è stato una continua ascesa (vedi grafico sottoriportato di siderweb.com).
Diversi sono gli aspetti del nostro settore da tenere in considerazione per il prossimo futuro.
Settori dell’acciaio: Macchinari
A livello mondiale, nel 2020 il settore dei macchinari è stato colpito da un calo di investimenti, anche se inferiore rispetto a quello del 2009.
Incertezza e mancanza di fiducia sono, purtroppo, due fattori, che possono condizionare la ripresa prevista da tutti gli esperti.
In questo comparto si registra un problema di approvvigionamento, a causa delle centrali di produzione globalizzate, dovuto al blocco causato dalla pandemia.
Comunque, in queste ultime settimane, il settore ha iniziato a rivedere le proprie catene di approvvigionamento in termini di flessibilità e affidabilità.
Un fattore che risulterà differenziante, in ambito di produzione dei macchinari, è la tendenza all’accelerazione verso la digitalizzazione e l’automazione.
Determinanti saranno gli investimenti, che guideranno la crescita nel settore dei macchinari.
Un’altra area di crescita, per il settore dei macchinari, riguarda le iniziative verdi e gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile.
Guardiamo con interesse al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da 221,5 miliardi di Euro (l’atteso “Piano Draghi”) che, da pochi giorni, è approdato alla Commissione europea di Bruxelles per l’approvazione.
Una previsione più ampia la possiamo valutare con questa infografica sulla domanda di acciaio a livello mondiale.
Coils a caldo e coils a freddo: dati a confronto
Sul prezzo dei coils a caldo si registra un aumento di + 270 Euro a tonnellata (dato riferito al 14 gennaio 2021).
Si precisa che a gennaio 2020 il prezzo era di 450 Euro a tonnellata per toccare i 720 Euro, come “base di partenza” di gennaio 2021 fino a quasi 900 Euro di aprile 2021. Gli esperti del settore imputano questa variazione anche allo strappo di ArcelorMittal sul mercato mondiale (dato in continuo aggiornamento).
Per quanto riguarda il prezzo dei coils a freddo, invece, dal prezzo di oltre 950 Euro a tonnellata di inizio aprile 2021 si registra l’impennata di questi giorni a 1000 Euro a tonnellata.
La situazione comunque è in continuo agigornamento, sia per le consegne del materiale che si prevedono per maggio/giugno sia per la produzione, che non aumenta così velocemente.
Pertanto, teniamoci aggiornati e monitoriamo con i canali informativi specializzati gli andamenti e i flussi produttivi.
Settori dell’acciaio: Costruzioni
Nel 2020 la produzione mondiale di costruzioni è diminuita del 3,9% per le misure anti Covid, che hanno portato all’interruzione dei lavori di costruzione e alla revisione dei piani di investimento immobiliare.
Anche le risorse fiscali sono state sottratte agli investimenti infrastrutturali per i programmi di sostegno alla pandemia.
In Italia si registra, comunque, un intervento del Governo con la creazione del Superbonus 110% (incentivo fiscale che riguarda la manutenzione e ristrutturazione edilizia).
La pandemia lascia, però, delle tendenze divergenti nel settore delle costruzioni.
Con l’aumento del lavoro a distanza (smart-working), dell’e-commerce e della riduzione dei viaggi d’affari la domanda di edifici commerciali subirà una contrazione.
Allo stesso tempo, la domanda di strutture legate alla logistica a supporto del commercio elettronico è aumentata e continuerà a essere un settore in crescita.
Resta il fatto che i progetti infrastrutturali sono un volano di crescita e talvolta sono l’unico strumento in molti paesi per la ripresa economica, soprattutto nelle economie emergenti.
Nelle economie sviluppate, invece, i programmi di recupero dello spazio verde e il rinnovo delle infrastrutture guideranno la domanda di costruzioni.
La costruzione globale dovrebbe raggiungere nuovamente il livello del 2019 nel 2022.
Mercato dell’automobile
L’industria automobilistica ha segnato, durante il 2020, un calo a due cifre di consumo di acciaio.
Seppure la ripresa post-blocco pandemia sia stata più robusta del previsto, nel 2021 il settore dell’auto dovrebbe riprendersi.
La ripresa sarà guidata dalla domanda sospesa, dall’aumento dell’uso del trasporto personale a causa di problemi di sicurezza e dall’aumento dei risparmi di cassa delle famiglie.
La ripresa dovrebbe essere particolarmente forte negli Stati Uniti, dove il livello di produzione nel 2021 supererà il livello del 2019.
Nel 2022 l’industria automobilistica globale dovrebbe tornare ai livelli del 2019.
Nonostante una ripresa della domanda più rapida del previsto, il settore sta incontrando un altro collo di bottiglia della catena di approvvigionamento dall’inizio del 2021 con una carenza di semiconduttori e altre parti, che potrebbe limitare il potenziale di recupero.
Durante la crisi, il 2020 ha visto un aumento sostanziale della quota di vendite di auto ibride e completamente elettriche nell’UE, rispettivamente all’11,9% e al 10,5%, dal 5,7% al 3,0% nel 2019.
Conclusioni
I continui ritocchi dei listini verso l’alto dei produttori di acciaio che più hanno voce in capitolo (vedi ArceloMittal) contribuiscono a mantenere il mercato in continua apprensione.
Lo sviluppo della vicenda dell’ex Ilva di Taranto che, dopo l’approvazione del bilancio a metà maggio, sarà gestita da Franco Barnabè e la ripresa delle attività produttive in Cina (dopo le festività del capodanno lunare) contribuiranno a farci capire meglio l’evolversi della situazione generale.
Intanto valutiamo, con gli operatori del settore, il nuovo record stabilito dal prezzo dei coils a freddo che si porta a 1000 Euro a tonnellata.
Un prezzo che, tenendo conto della costante crescita (giugno 2020 a 472 Euro/ton – maggio 2021 a 1000 Euro/ton) sembrerebbe inarrestabile.
Vi segnalo gli interessanti approfondimenti di Mercato & Dintorni di oggi, con Stefano Ferrari, Emanuele Norsa e Lucio Dall’Angelo di siderweb.com.
Giangluca Zuccher
g.zuccher@comec.vr.it
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Fonte dati e previsioni: siderweb.com e www.worldsteel.org
Foto di copertina: Watts Roofing Supplies per Unsplash.com