
Da mesi sia le materie prime sia i prodotti finiti sono al centro dell’attenzione degli operatori del settore.
I prezzi dell’acciaio hanno toccato i livelli massimi degli ultimi 10 anni.
In particolare l’aumento del prezzo dell’acciaio è arrivato al 130%, tra novembre 2020 e febbraio 2021.
All’origine di questo aumento, simile per entità e velocità a quelli precedenti la crisi del 2008, sembrano esserci due fattori.
Da un lato la marcata differenza tra la produzione di acciaio e la domanda dei settori utilizzatori, cominciata nel terzo trimestre del 2019 e aggravatasi durante il lockdown di marzo-maggio 2020, quando l’output (la quantità prodotta) di acciaio è crollato vertiginosamente.
Dall’altro lato si aggiunge la speculazione da parte del mercato finanziario.
Sulla ripresa dei consumi di acciaio “si è innestata un po’ di speculazione internazionale, che ha colpito tutti gli elementi che compongono il prezzo dell’acciaio, dalle materie prime alle ferroleghe”, ha affermato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi di siderweb.com.
Prezzi delle materie prime: a breve nuovi aumenti
Durante il webinar “Mercato & Dintorni” di aprile, organizzato da siderweb.com con Achille Fornasini, partner e chief analyst, ha parlato di una “tempesta perfetta” che si è abbattuta sia sulle materie prime sia sui metalli.
La situazione, ha spiegato Fornasini, è “caratterizzata dall’aumento esponenziale della richiesta in Cina, che poi si è verificato anche nel resto del mondo, e dalla contrazione dell’offerta, oltre che dalle difficoltà logistiche alle quali abbiamo assistito”.
E spiega Fornasini, che i metalli hanno seguito lo stesso andamento “forse anche a causa di un eccesso di misure protezionistiche, che potrebbero essere riviste”.
Fornasini non esclude, tuttavia, nuovi aumenti nel breve periodo.
“Anche se probabilmente il grosso degli incrementi delle quotazioni è già stato fatto, non posso che aspettarmi successivamente delle flessioni che potrebbero essere anche profonde” aggiunge Fornasini.
Secondo i dati presentati da Alessandro Sciamarelli – director market analysis & economic studies di Eurofer (European Steel Association) – per i settori utilizzatori di acciaio nel loro complesso ci si attende una riduzione dell’output dell’11% nel 2020, a cui farà seguito un rimbalzo del 7,4% nel 2021, con l’auto al +15,9% (contro il -19,5% del 2020) ed il +4,3% dell’edilizia (-5,7%).
Il settore più colpito è e rimane quello dell’auto mentre il comparto delle costruzioni registra un impatto minore.
Nell’insieme, la ripresa economica è in fase di consolidamento e i prezzi delle materie prime si vanno assestando, pur facendo segnare nuovi record anche per i ferrosi, specialmente per i coils laminati a caldo (fonte dati siderweb.com).

Alessandro Sciamarelli, Achille Fornasini e Antonio Marcegaglia – webinar di aprile organizzati da siderweb.com, la community dell’acciaio italiano
Antonio Marcegaglia: “Siamo all’inizio di una fase espansiva”
La seconda parte del webinar ha visto l’intervento di Antonio Marcegaglia, presidente Gruppo Marcegaglia, che si è soffermato su ripresa economica, mercati internazionali e importanza degli investimenti.
“Credo che tutti abbiamo sopravvalutato l’impatto della pandemia sulla manifattura e sull’industria di base” – ha dichiarato Marcegaglia – mostrando come la domanda sia ripartita velocemente, nonostante le aspettative.
“Stiamo assistendo a delle dinamiche positive in tutte le aree del mondo. Siamo all’inizio di una fase espansiva che a mio avviso durerà un paio di anni”.
Un’affermazione, quella di Marcegaglia, che lascia ben sperare.
Il Gruppo Marcegaglia ha dimostrato infatti di avere contrastato in maniera più che positiva gli effetti della pandemia, registrando nel primo trimestre del 2021 un +7,5% di spedizioni e un +26,5% di ricavi rispetto al corrispondente periodo del 2020, con volumi per un 1,5 milioni di tonnellate e 1,5 miliardi di euro di fatturato.
Punto di forza per uscire totalmente da questo periodo buio, ha sottolineato Marcegaglia, un importante piano di investimenti (90 milioni nel 2020 e 150 milioni di investimenti previsti per il 2021), che mirano ad innovazioni tecnologiche e alla valorizzazione degli stabilimenti di Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (Mantova).
Conseguenze sul mercato
Purtroppo le conseguenze sul mercato si faranno sentire per i prossimi mesi. Le aziende fornitrici di acciaio hanno comunicato alle imprese acquirenti (imprese di costruzione) l’impossibilità di rispettare gli accordi commerciali sui prezzi dei quantitativi concordati proprio a causa del rilevante aumento dei prezzi.
Ecco, pertanto, che le imprese dimostrano una forte sofferenza perché tali incrementi si aggiungono ai problemi finanziari dovuti al periodo pandemico in atto.
In un contesto dove la normativa non prevede adeguati meccanismi di revisione dei prezzi, compare così il forte rischio di un “blocco” degli appalti in essere.
Per esempio il MIMS (Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili) ha già comunicato la possibilità di un blocco generalizzato dei cantieri pubblici.
In questo contesto un intervento straordinario del Governo potrebbe essere necessario per regolare i rapporti negoziali a supporto del comparto.
Una cosa è certa: occorre agire con provvedimenti tempestivi per evitare il peggio.
Giangluca Zuccher
g.zuccher@comec.vr.it
Video del webinar del 13 aprile 2021
Nell’appuntamento di aprile con Mercato & Dintorni, il focus è sul mercato siderurgico europeo.
Dopo la presentazione dell’analisi di approfondimento di Alessandro Sciamarelli, di Eurofer, e Achille Fornasini, Chief Analyst & Partner di siderweb, Lucio Dall’Angelo intervista Antonio Marcegaglia, presidente del Gruppo Marcegaglia.
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Foto di copertina: Christophe Dion per Unsplash.com