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Il prezzo dell’acciaio in un anno di aumenti

Il prezzo dell’acciaio in un anno di aumenti

Carpenteria pesante

Un anno è passato dal primo giorno in cui il prezzo dell’acciaio si posizionava sui 440 Usd/ton.

L’11 agosto 2020 la Steel Market Update, una delle più conosciute società di informazione e consulenza sull’acciaio con base negli Stati Uniti, fissava il prezzo dell’acciaio laminato a caldo.

Da quel giorno il prezzo medio è arrivato fino a 1900 Usd/ton, con tempi di consegna superiori a 10 settimane.

Le acciaierie probabilmente godranno di profitti record per tutto il 2022, quando i prezzi raggiungeranno quotazioni ancor più elevate.

Questa è una previsione espressa da molti esperti del settore.

Prezzo dei coils in acciaio: l’esempio degli USA

Una situazione sorprendente quella degli aumenti costanti del prezzo dei coils, senza precedenti (vedi il grafico sotto della SMU).

Finora l’economia in forte espansione ha superato la capacità dell’industria di produrre una fornitura adeguata di acciaio.

Usa prezzo acciaio

L’andamento in salita dei prezzi dei laminati a caldo dal 2020 fino ad oggi, secondo la Steel Market Update (fonte thefabricator.com)

 

Nel secondo trimestre 2021 quasi tutte le aziende pubbliche degli Stati Uniti, acciaierie e distributori, hanno registrato vendite e profitti record di tutti i tempi.

Quando i prezzi dell’acciaio arrivano ad essere quattro volte più alti del normale, sono molte le domande da porsi.

Per esempio i prezzi dell’acciaio negli Stati Uniti sono i più alti del mondo.

Sono così alti che gli stabilimenti esteri possono offrire volumi consegnati che vanno da 200 Usd/ton a 600Usd/ton in meno rispetto agli stabilimenti nazionali, a seconda del prodotto e del paese di origine.

Questa situazione ha indotto più acquirenti negli Stati Uniti a cogliere l’occasione e a piazzare ordini esteri.

Le importazioni di acciaio finito sono aumentate di oltre il 18% per i primi sette mesi dell’anno, in base ai dati raccolti sul mercato statunitense, e si prevede che continueranno a crescere nella seconda metà.

Cambiamento in atto per il prezzo dell’acciaio?

Alcuni dei centri servizi e dei dirigenti di produzione regolarmente intervistati da SMU (la società di informazioni americana Steel Market Update) segnalano una migliore disponibilità di acciaio.

In USA le scorte degli stabilimenti di produzione sono un po’ aumentate, ma le spedizioni sono un po’ diminuite, il che potrebbe influire sulla domanda.

I prezzi dell’acciaio sono ancora in aumento, ma forse non così rapidamente.

La maggior parte degli acquirenti ritiene che le oscillazioni del prezzo non finiranno fino al quarto trimestre 2021, se non fino al prossimo anno.

“Stiamo vedendo segnali che indicano aumenti più lenti, ma non vediamo nulla che segnali un’inversione. Questa rincorsa non si ferma e arriveremo a 2.000 Usd/ton”, ha previsto un dirigente statunitense contattato da SMU.

Un numero significativo di operatori confermano di aver assistito ad un allentamento della disponibilità di tonnellate spot sul mercato.

Gli acquirenti sembrano divisi sulla questione se la nuova capacità produttiva e le importazioni in arrivo saranno sufficienti per cambiare la direzione dei prezzi dell’acciaio di quest’anno.

“Penso che il mercato potrebbe certamente stabilizzarsi o allentarsi, ma non avverto alcun tipo di correzione importante quest’anno”, ha affermato un osservatore.

“Sta arrivando più importazione, ma non abbastanza da intaccare le scorte”, ha commentato un altro.

Per un approfondimento leggi anche: Prezzi dei coils a freddo: raggiunto nuovo record a 1000 Euro a tonnellata

Il settore auto

Sempre secondo gli esperti di SMU, la domanda di acciaio nel settore auto può rivelarsi decisiva in qualsiasi picco di prezzo.

C’è da registrare che i prezzi dell’acciaio al di fuori degli Stati Uniti sono per lo più in calo.

“E la variante Delta sta diventando una preoccupazione maggiore”, ha affermato un dirigente statunitense intervistato da Steel Market Update il mese scorso.

“I clienti ora stanno iniziando a esitare sui prezzi, mentre erano disposti a pagare qualsiasi prezzo purché tu potessi fornire l’acciaio”, ha aggiunto un altro.

“Penso che siamo a pochi dollari dalla vetta, ma rimarremo in cima per un po’ prima di vedere un ammorbidimento”, ha affermato un terzo operatore del settore.

Un tale graduale ammorbidimento dei prezzi dell’acciaio può essere solo una speranza. Alcuni analisti americani prevedono una forte correzione nei prossimi mesi.

Però siamo nell’ambito delle supposizioni.

Questo spaccato della situazione del mercato dell’acciaio negli Stati Uniti ci dimostra quanto sia auspicabile un intervento di più istituzioni – anche europee – volto a far rientrare nella normalità le quotazioni dei coils.

 

Giangluca Zuccher
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Articolo del 17 agosto 2021

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Il futuro guarda all’acciaio con basso tenore di carbonio

Il futuro guarda all’acciaio con basso tenore di carbonio

Carpenteria pesante

L’industria siderurgica sta cambiando volto per fornire prodotti e servizi a basso impatto ambientale.

Il futuro del comparto guarda alla riduzione di emissione di anidride carbonica e altri gas serra.

La produzione di ferro e acciaio, da sempre alimentata dal carbone, deve guardare a preservare lo stato del nostro pianeta, pena l’inarrestabile degrado degli elementi fondamentali per la sopravvivenza umana, quali aria, acqua e suolo.

Parliamo di acciaio

La trasformazione del settore produttivo internazionale siderurgico tende alla produzione di “acciaio verde”.

Il linguaggio associato a questo cambiamento è ancora in via di sviluppo e siamo in presenza di un’ampia varietà di espressioni.

Queste espressioni sono spesso usate in modo intercambiabile, ma a volte possono contenere significati anche molto diversi.

Cosa intendiamo con l’espressione “acciaio verde”?

Acciaio verde è per alcuni semplicemente un termine di marketing, senza precisa definizione.

All’estremo opposto, alcuni ritengono che sia un termine che necessita di un più ampio significato che copra l’intero ambito della sostenibilità.

E il problema non è solo con l’acciaio verde.

L’acciaio verde può essere chiamato anche acciaio pulito o acciaio a zero emissioni di carbonio.

E dove sono le linee tracciate tra acciaio a zero emissioni, acciaio a zero carbonio e acciaio a basso tenore di carbonio?

L’industria dell’acciaio in Europa e nel mondo sta lavorando per sviluppare una nuova famiglia di prodotti con un carico di carbonio molto inferiore rispetto al passato.

Questo acciaio a basso tenore di carbonio è prodotto utilizzando tecnologie e pratiche che determinano emissioni significativamente inferiori rispetto alla produzione convenzionale.

Nel 2021 la maggior parte dell’acciaio viene prodotto utilizzando riducenti a base di combustibili fossili, tuttavia molti produttori di acciaio hanno implementato o stanno sviluppando tecnologie che riducono le emissioni dal processo di produzione dell’acciaio. 

Questo è quanto emerge da un recente intervento di Andrew Purvis e Nicholas Walters di World Steel Association (WSA).

La produzione nel mondo

Ecco alcuni esempi di società produttrici di acciaio che hanno iniziato il cambiamento nel metodo produttivo.

Aço Verde do Brasil utilizza carbone al 100% per produrre prodotti in ferro e acciaio a basso tenore di carbonio.

ArcelorMittal sta costruendo un impianto su larga scala a Gand, in Belgio, per convertire i gas di scarico delle acciaierie in etanolo, che può essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni, inclusa la produzione di combustibili sintetici.

Una struttura commerciale simile ha iniziato a funzionare nel 2018 a Shougang Steel in Cina, producendo 30 milioni di litri di etanolo da vendere nel primo anno di attività.

Alla Emirates Steel negli Emirati Arabi Uniti fino a 800kt di CO2 all’anno vengono catturati dal flusso di gas ricco di CO2 dall’impianto di produzione del ferro prima di essere iniettato in un giacimento di petrolio maturo per lo stoccaggio permanente

La Rocky Mountain Steel di E VRAZ ,in Colorado, sta passando dal carbone al solare. L’impianto EVRAZ sarà il più grande impianto solare in loco del paese dedicato a un singolo cliente.

La Cina, il Giappone e gli USA

HBIS (Hesteel Group Company Limited) uno dei principali produttori cinesi di acciaio, sta realizzando un progetto dimostrativo DRI per la metallurgia dell’idrogeno con una capacità di 1,2 Mt.

Il progetto utilizzerà le tecnologie dell’idrogeno verde e blu per esplorare un percorso verso l’azzeramento delle emissioni di CO2 dal processo di produzione del ferro e dell’acciaio.

Il micro laminatoio di Nucor a Sedalia, nel Missouri, è il primo impianto siderurgico statunitense a funzionare con l’energia eolica.

L’impianto è una partnership tra la società siderurgica e l’utility locale, che alimenterà l’impianto dopo un accordo di acquisto di energia tra le società.

Tata Steel sta sviluppando una nuova tecnologia di fusione innovativa attraverso il progetto HIsarna. La tecnologia HIsarna può produrre ferro senza forni a coke o impianti di agglomerazione, producendo un flusso di gas di scarico ricco di CO2 ideale per la CCS.

Thyssenkrupp Steel e Nippon Steel Corporation hanno avviato una serie di test sull’uso dell’idrogeno in un altoforno funzionante, volti a ridurre significativamente le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione dell’acciaio.

 

acciaio green

La produzione di acciaio con bassa percentuale di carbonio è un obiettivo delle industrie siderugiche di tutto il mondo. Foto di Daniel Faziom per Unsplash.com

 

Tecnologia per un cambiamento

L’acciaio prodotto utilizzando tutte queste tecnologie può essere considerato acciaio a basso tenore di carbonio, anche se è probabile che ciò che oggi è considerato tale possa essere diverso entro il 2050, quando le normative, le aspettative della società e le tecnologie saranno completamente cambiate.

L’acciaio verde viene utilizzato in molte parti diverse, spesso nel contesto della commercializzazione di nuovi prodotti più rispettosi dell’ambiente. 

È stato usato per riferirsi all’acciaio prodotto utilizzando una tecnologia innovativa, all’acciaio prodotto da rottami, acciaio riutilizzato e rigenerato e acciaio convenzionale con emissioni compensate attraverso il ritiro di unità di carbonio.

Per essere veramente a zero emissioni di carbonio, l’acciaio dovrebbe essere prodotto senza alcuna emissione di CO2.

Previsioni per il 2021

Questo è un livello molto alto da raggiungere ed è difficile concepire una tecnologia di produzione che possa raggiungere l’obiettivo nel 2021.

Molte industrie potrebbero investire in tal direzione, ma lo zero assoluto è probabilmente irraggiungibile senza l’uso di compensazioni per le emissioni residue di carbonio.

Questo è il parere degli autorevoli esperti di World Steel Association (WSA), Andrew Purvis e Nicholas Walters.

Le emissioni residue, inoltre, possono derivare nella catena di approvvigionamento dall’uso di elettrodi a carbone o dall’uso di gas naturale nei processi associati.

In definitiva, l’acciaio deve contenere del carbonio per differenziarsi dal ferro puro. 

Sebbene il carbonio legante essenziale possa provenire da fonti non fossili, la sua presenza rende l’acciaio “a zero carbonio” un termine improprio.

Se, tuttavia, è possibile raggiungere un equilibrio tra i gas serra immessi nell’atmosfera durante la produzione di acciaio e le emissioni sottratte all’atmosfera dai pozzi, l’acciaio risultante può essere definito come zero netto o acciaio a zero emissioni .

La produzione di acciaio a zero netto può richiedere compensazioni in altri settori per raggiungere la vera neutralità, ed è importante che, se vengono fatte affermazioni di neutralità del carbonio, i produttori siano trasparenti sulle metodologie usate.

Alcune aziende siderurgiche stanno iniziando a commercializzare acciaio senza fossili. L’acciaio senza fossili è l’acciaio prodotto senza l’utilizzo di combustibili fossili come carbone o gas naturale, né energia derivata da combustibili fossili.

Tutto l’acciaio esente da fossili sarà a basso tenore di carbonio, ma non tutti gli acciai a basso tenore di carbonio possono essere descritti come privi di fossili. 

Acciaio a basso tenore di carbonio

Ad esempio, l’acciaio a basso tenore di carbonio prodotto in un impianto che cattura e stocca il carbonio (CCS) può ancora utilizzare gas naturale o carbone, e impedire l’emissione di CO2 nell’atmosfera.

Il carbonio dovrà essere aggiunto al ferro ridotto con idrogeno per trasformarlo in acciaio attraverso il processo di raffinazione.

La conversazione sul cambiamento climatico è spesso condotta in termini di necessità di decarbonizzare la società.

Molte tecnologie innovative promettenti continueranno a utilizzare il carbonio come agente chimico riducente, ma prevengono il rilascio nell’atmosfera di gas serra dannosi.

Quindi, mentre le emissioni della nostra industria alla fine saranno decarbonizzate, il processo di produzione potrebbe non esserlo.

Rimaniamo comunque speranzosi nella tecnologia applicata alla produzione di acciaio a basso tenore di carbonio.

Il futuro dipende dalla ricerca, che non deve fermarsi.

 

Giangluca Zuccher
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Foto di copertina: Ant Rodetzky per Unsplash.com

Riferimento: articolo del 12 aprile 2021 su www.worldsteel.org

“What we mean when we talk about low-carbon steel”

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Prezzo coils a freddo: raggiunto nuovo record a 1000 Euro a tonnellata

Prezzo coils a freddo: raggiunto nuovo record a 1000 Euro a tonnellata

Carpenteria pesante

La notizia della settimana è il nuovo record del prezzo dei coils a freddo. Da mesi il settore della produzione di acciaio è sotto la lente di ingrandimento a causa della continua impennata del prezzo.

Prezzi che hanno toccato, in questo comparto, un aumento anche del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021 rispetto agli standard delle quotazioni dei mercati internazionali.

Per quanto riguarda il mercato dei prodotti piani in acciaio, in questi giorni, si è raggiunto il prezzo di 1000 Euro a tonnellata sui coils a freddo.

Un valore che, rapportato al prezzo di fine giugno 2020 di Euro 472 a tonnellata, è stato una continua ascesa (vedi grafico sottoriportato di siderweb.com).

Diversi sono gli aspetti del nostro settore da tenere in considerazione per il prossimo futuro.

Settori dell’acciaio: Macchinari

A livello mondiale, nel 2020 il settore dei macchinari è stato colpito da un calo di investimenti, anche se inferiore rispetto a quello del 2009.

Incertezza e mancanza di fiducia sono, purtroppo, due fattori, che possono condizionare la ripresa prevista da tutti gli esperti.

In questo comparto si registra un problema di approvvigionamento, a causa delle centrali di produzione globalizzate, dovuto al blocco causato dalla pandemia.

Comunque, in queste ultime settimane,  il settore ha iniziato a rivedere le proprie catene di approvvigionamento in termini di flessibilità e affidabilità.

Un fattore che risulterà differenziante, in ambito di produzione dei macchinari, è la tendenza all’accelerazione verso la digitalizzazione e l’automazione.

Determinanti saranno gli investimenti, che guideranno la crescita nel settore dei macchinari.

Un’altra area di crescita, per il settore dei macchinari, riguarda le iniziative verdi e gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile.

Guardiamo con interesse al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da 221,5 miliardi di Euro (l’atteso “Piano Draghi”) che, da pochi giorni, è approdato alla Commissione europea di Bruxelles per l’approvazione.

Una previsione più ampia la possiamo valutare con questa infografica sulla domanda di acciaio a livello mondiale.

Steel

La World Steel Association ha pubblicato il suo Short Range Outlook (SRO) per il 2020 e il 2021. Nel 2021 la domanda di acciaio dovrebbe recuperare a 1.717 Mt, con un aumento del 3,8% rispetto al 2020 (Fonte: www.worldsteel.org)

Coils a caldo e coils a freddo: dati a confronto

Sul prezzo dei coils a caldo si registra un aumento di + 270 Euro a tonnellata (dato riferito al 14 gennaio 2021).

Si precisa che a gennaio 2020 il prezzo era di 450 Euro a tonnellata per toccare i 720 Euro, come “base di partenza” di gennaio 2021 fino a quasi 900 Euro di aprile 2021. Gli esperti del settore imputano questa variazione anche allo strappo di ArcelorMittal sul mercato mondiale (dato in continuo aggiornamento).

Per quanto riguarda il prezzo dei coils a freddo, invece, dal prezzo di oltre 950 Euro a tonnellata di inizio aprile 2021 si registra l’impennata di questi giorni a 1000 Euro a tonnellata.

Coilis andamento prezzi

Grafico dell’andamento dei prezzi dei coils a caldo fino alla data del 14 gennaio 2021 (Fonte: siderweb.com)

Mercato acciaio Italia

La quotazione, il 6 aprile 2021, dei coils a freddo è andata oltre i 950 Euro a tonnellata (Fonte: siderweb.com)

La situazione comunque è in continuo agigornamento, sia per le consegne del materiale che si prevedono per maggio/giugno sia per la produzione, che non aumenta così velocemente.

Pertanto, teniamoci aggiornati e monitoriamo con i canali informativi specializzati gli andamenti e i flussi produttivi.

Settori dell’acciaio: Costruzioni

Nel 2020 la produzione mondiale di costruzioni è diminuita del 3,9% per le misure anti Covid, che hanno portato all’interruzione dei lavori di costruzione e alla revisione dei piani di investimento immobiliare.

Anche le risorse fiscali sono state sottratte agli investimenti infrastrutturali per i programmi di sostegno alla pandemia.

In Italia si registra, comunque, un intervento del Governo con la creazione del Superbonus 110% (incentivo fiscale che riguarda la manutenzione e ristrutturazione edilizia).

La pandemia lascia, però, delle tendenze divergenti nel settore delle costruzioni.

Con l’aumento del lavoro a distanza (smart-working), dell’e-commerce e della riduzione dei viaggi d’affari la domanda di edifici commerciali subirà una contrazione.

Allo stesso tempo, la domanda di strutture legate alla logistica a supporto del commercio elettronico è aumentata e continuerà a essere un settore in crescita.

Resta il fatto che i progetti infrastrutturali sono un volano di crescita e talvolta sono l’unico strumento in molti paesi per la ripresa economica, soprattutto nelle economie emergenti.

Nelle economie sviluppate, invece, i programmi di recupero dello spazio verde e il rinnovo delle infrastrutture guideranno la domanda di costruzioni.

La costruzione globale dovrebbe raggiungere nuovamente il livello del 2019 nel 2022.

Mercato dell’automobile

L’industria automobilistica ha segnato, durante il 2020, un calo a due cifre di consumo di acciaio.

Seppure la ripresa post-blocco pandemia sia stata più robusta del previsto, nel 2021 il settore dell’auto dovrebbe riprendersi.

La ripresa sarà guidata dalla domanda sospesa, dall’aumento dell’uso del trasporto personale a causa di problemi di sicurezza e dall’aumento dei risparmi di cassa delle famiglie.

La ripresa dovrebbe essere particolarmente forte negli Stati Uniti, dove il livello di produzione nel 2021 supererà il livello del 2019.

Nel 2022 l’industria automobilistica globale dovrebbe tornare ai livelli del 2019.

Nonostante una ripresa della domanda più rapida del previsto, il settore sta incontrando un altro collo di bottiglia della catena di approvvigionamento dall’inizio del 2021 con una carenza di semiconduttori e altre parti, che potrebbe limitare il potenziale di recupero.

Durante la crisi, il 2020 ha visto un aumento sostanziale della quota di vendite di auto ibride e completamente elettriche nell’UE, rispettivamente all’11,9% e al 10,5%, dal 5,7% al 3,0% nel 2019.

Conclusioni

I continui ritocchi dei listini verso l’alto dei produttori di acciaio che più hanno voce in capitolo (vedi ArceloMittal) contribuiscono a mantenere il mercato in continua apprensione.

Lo sviluppo della vicenda dell’ex Ilva di Taranto che, dopo l’approvazione del bilancio a metà maggio, sarà gestita da Franco Barnabè e la ripresa delle attività produttive in Cina (dopo le festività del capodanno lunare) contribuiranno a farci capire meglio l’evolversi della situazione generale.

Intanto valutiamo, con gli operatori del settore, il nuovo record stabilito dal prezzo dei coils a freddo che si porta a 1000 Euro a tonnellata.

Un prezzo che, tenendo conto della costante crescita (giugno 2020 a 472 Euro/ton – maggio 2021 a 1000 Euro/ton) sembrerebbe inarrestabile.

Vi segnalo gli interessanti approfondimenti di Mercato & Dintorni di oggi, con Stefano Ferrari, Emanuele Norsa e Lucio Dall’Angelo di siderweb.com.

 

Giangluca Zuccher
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Fonte dati e previsioni: siderweb.com e www.worldsteel.org

Foto di copertina: Watts Roofing Supplies per Unsplash.com

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Mercato acciaio: l’aumento vertiginoso dei prezzi preoccupa le imprese

Mercato acciaio: l’aumento vertiginoso dei prezzi preoccupa le imprese

Carpenteria pesante

Da mesi sia le materie prime sia i prodotti finiti sono al centro dell’attenzione degli operatori del settore.

I prezzi dell’acciaio hanno toccato i livelli massimi degli ultimi 10 anni.

In particolare l’aumento del prezzo dell’acciaio è arrivato al 130%, tra novembre 2020 e febbraio 2021.

All’origine di questo aumento, simile per entità e velocità a quelli precedenti la crisi del 2008, sembrano esserci due fattori. 

Da un lato la marcata differenza tra la produzione di acciaio e la domanda dei settori utilizzatori, cominciata nel terzo trimestre del 2019 e aggravatasi durante il lockdown di marzo-maggio 2020, quando l’output (la quantità prodotta) di acciaio è crollato vertiginosamente.

Dall’altro lato si aggiunge la speculazione da parte del mercato finanziario.

Sulla ripresa dei consumi di acciaio “si è innestata un po’ di speculazione internazionale, che ha colpito tutti gli elementi che compongono il prezzo dell’acciaio, dalle materie prime alle ferroleghe”, ha affermato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi di siderweb.com.

Prezzi delle materie prime: a breve nuovi aumenti

Durante il webinar “Mercato & Dintorni” di aprile, organizzato da siderweb.com con Achille Fornasini, partner e chief analyst, ha parlato di una “tempesta perfetta” che si è abbattuta sia sulle materie prime sia sui metalli.

La situazione, ha spiegato Fornasini, è “caratterizzata dall’aumento esponenziale della richiesta in Cina, che poi si è verificato anche nel resto del mondo, e dalla contrazione dell’offerta, oltre che dalle difficoltà logistiche alle quali abbiamo assistito”.

E spiega Fornasini,  che i metalli hanno seguito lo stesso andamento “forse anche a causa di un eccesso di misure protezionistiche, che potrebbero essere riviste”.

Fornasini non esclude, tuttavia, nuovi aumenti nel breve periodo.

“Anche se probabilmente il grosso degli incrementi delle quotazioni è già stato fatto, non posso che aspettarmi successivamente delle flessioni che potrebbero essere anche profonde” aggiunge Fornasini.

Secondo i dati presentati da Alessandro Sciamarelli – director market analysis & economic studies di Eurofer (European Steel Association) – per i settori utilizzatori di acciaio nel loro complesso ci si attende una riduzione dell’output dell’11% nel 2020, a cui farà seguito un rimbalzo del 7,4% nel 2021, con l’auto al +15,9% (contro il -19,5% del 2020) ed il +4,3% dell’edilizia (-5,7%).

Il settore più colpito è e rimane quello dell’auto mentre il comparto delle costruzioni registra un impatto minore.

Nell’insieme, la ripresa economica è in fase di consolidamento e i prezzi delle materie prime si vanno assestando, pur facendo segnare nuovi record anche per i ferrosi, specialmente per i coils laminati a caldo (fonte dati siderweb.com).

Alessandro Sciamarelli, Achille Fornasini e Antonio Marcegaglia – webinar di aprile organizzati da siderweb.com, la community dell’acciaio italiano

Antonio Marcegaglia: “Siamo all’inizio di una fase espansiva”

La seconda parte del webinar ha visto l’intervento di Antonio Marcegaglia, presidente Gruppo Marcegaglia, che si è soffermato su ripresa economica,  mercati internazionali e importanza degli investimenti.

“Credo che tutti abbiamo sopravvalutato l’impatto della pandemia sulla manifattura e sull’industria di base” – ha dichiarato Marcegaglia – mostrando come la domanda sia ripartita velocemente, nonostante le aspettative.

“Stiamo assistendo a delle dinamiche positive in tutte le aree del mondo. Siamo all’inizio di una fase espansiva che a mio avviso durerà un paio di anni”.

Un’affermazione, quella di Marcegaglia, che lascia ben sperare.

Il Gruppo Marcegaglia ha dimostrato infatti di avere contrastato in maniera più che positiva gli effetti della pandemia, registrando nel primo trimestre del 2021 un +7,5% di spedizioni e un +26,5% di ricavi rispetto al corrispondente periodo del 2020, con volumi per un 1,5 milioni di tonnellate e 1,5 miliardi di euro di fatturato.

Punto di forza per uscire totalmente da questo periodo buio, ha sottolineato Marcegaglia, un importante piano di investimenti (90 milioni nel 2020 e 150 milioni di investimenti previsti per il 2021), che mirano ad innovazioni tecnologiche  e alla valorizzazione degli stabilimenti di Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (Mantova).

Conseguenze sul mercato

Purtroppo le conseguenze sul mercato si faranno sentire per i prossimi mesi. Le aziende fornitrici di acciaio hanno comunicato alle imprese acquirenti (imprese di costruzione)  l’impossibilità di rispettare gli accordi commerciali sui prezzi dei quantitativi concordati proprio a causa del rilevante aumento dei prezzi.

Ecco, pertanto, che le imprese dimostrano una forte sofferenza perché tali incrementi si aggiungono ai problemi finanziari dovuti al periodo pandemico in atto.

In un contesto dove la normativa non prevede adeguati meccanismi di revisione dei prezzi, compare così il forte rischio di un “blocco” degli appalti in essere.

Per esempio il MIMS (Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili) ha già comunicato la possibilità di un blocco generalizzato dei cantieri pubblici.

In questo contesto un intervento straordinario del Governo potrebbe essere necessario per regolare i rapporti negoziali a supporto del comparto.

Una cosa è certa: occorre agire con provvedimenti tempestivi per evitare il peggio.

 

Giangluca Zuccher
g.zuccher@comec.vr.it

 

Video del webinar del 13 aprile 2021

Nell’appuntamento di aprile con Mercato & Dintorni, il focus è sul mercato siderurgico europeo.

Dopo la presentazione dell’analisi di approfondimento di Alessandro Sciamarelli, di Eurofer, e Achille Fornasini, Chief Analyst & Partner di siderweb, Lucio Dall’Angelo intervista Antonio Marcegaglia, presidente del Gruppo Marcegaglia.

 

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Foto di copertina: Christophe Dion per Unsplash.com

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